Quando sono arrivato alla stazione il treno era già partito.
- Mannaggia, e adesso come faccio. Carlotta ha dimenticato a casa le gelatine di frutta che avevo preparato per lei e non sono arrivato in tempo.
Lo vedo ancora il treno, laggiù.
Sarebbero bastati pochi secondi e adesso lei starebbe sciogliendo in bocca questo delizioso sapore di more e lamponi, di mango e susine.
Avevo preparato le gelatine di nascosto per dargliele il giorno della partenza, addolcendo l'amarezza della nostra separazione.
Quando gliele ho date, questa mattina, ha scelto subito la più colorata e se l'è messa in bocca. Poi ha chiuso gli occhi e l'ha succhiata lentamente.
Adesso le gelatine sono qui.
Come farò a rendere dolci queste ore che ci vedranno separati?
E fu così che i giorni seguenti lui li passò sciogliendo in bocca quegli aromi e per ogni gelatina le scrisse una poesia.
Poesia dolce e zuccherata.
Frutta di parole, parole di frutta.
Solo per lei.
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