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lunes, 26 de mayo de 2014

Cambiamo le parole


Pineta toscana
Foto di Elisa Pugi

Dobbiamo cambiare il linguaggio della politica, di chi la fa e di chi ne parla.
In politica non ci sono vincitori né vinti. Non è una battaglia, non una guerra.
Elezioni:  momento in cui una persona sceglie chi la rappresenterà al momento di prendere decisioni.
Io ieri, 25 maggio, in Spagna, dove vivo, ho scelto per rappresentarmi delle persone oneste, che parlano 
una lingua chiara e senza errori, che non farfugliano e si capiscono.
Ho scelto idealmente in Italia persone che si distaccano da mafiosi e frequentatori di prostitute e da amici di frequentatori di prostitute.
In Italia col pensiero e in Spagna con il voto ho scelto chi non pensa solo ai soldi, ma alla dignità della vita, alla cultura, al lavoro, all'aria che respiriamo.
Altri hanno dato il loro voto a chi protegge gli animali, o a chi farà leggi per proteggere fratelli o sorelle infermi o invalidi. 
Altri ancora hanno votato per il femminismo o per  i prati verdi e pieni di api che felicemente impollinano le nostre piante, piante di cui poi ci nutriremo.
C'è chi ha scelto di essere rappresentato da chi ruba e non sa leggere, da chi non va al cinema perché dice che sia uno spreco di tempo.
Alcuni hanno scelto gente che aumenta l'IVA della cultura , perché la cultura è un lusso, ma non sanno nemmeno cosa sia.
C'è chi ha deciso di farsi rappresentare da individui che non hanno soldi per finire una linea del metro e ne hanno per asfaltare un circuito di macchine inpazzite.
E alcuni hanno dato il loro voto a chi fa pagare a indigenti una tredicesima mensilità nella residenza dove passa gli ultimi anni della sua vita. Ma i mesi che passa lì non sono dodici?
Ognuno ha scelto in base alla sua sensibilità o insensibilità, in base a altruismo o egoismo.
Ogni persona che ha votato si è pronunciata.
Che tutti si prendano la loro responsabilità.
La politica non è una guerra, un battaglia. Non ci sono vincitori né vinti.
Siamo tutti in parlamento con i nostri rappresentanti.
Gli unici sconfitti sono quelli che sono rimasti a casa.
Nessuno parlerà in nome loro.
Essi tacciono.


La Mancha 
Foto di Giovanna

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